Svolta europea sul tema immigrazione. Ora c’è il patto, Consiglio Ue e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo.
Il Consiglio Ue e il Parlamento europeo hanno siglato un nuovo accordo sui cinque regolamenti chiave del Patto immigrazione e asilo. I cinque punti, stabiliscono come condividere la gestione dei flussi migratori tra gli Stati membri e cosa fare nel caso di una crisi.
Norme e procedure del patto immigrazione
Le nuove norme stabiliscono quali procedure adottare per le persone che arrivano da fuori Ue alle frontiere, come gestire le richieste di asilo e l’identificazione. Una volta che le nuove regole saranno in uso, visto che al momento il patto è in attesa del voto formale di Parlamento e Consiglio, il sistema europeo favorirà la solidarietà tra Stati membri alleggerendo così il carico migranti sui Paesi dove gli arrivi sono maggiori.
Il nuovo regolamento avrà dunque un sistema di solidarietà obbligatoria verso i Paesi sotto boom migratorio. Gli Stati membri a questo punto potranno scegliere se partecipare o meno al ricollocamento dei migranti richiedenti asilo nel proprio territorio, in caso contrario, dovranno versare contributi finanziari. Il testo prevede anche criteri nuovi per l’esame delle domande di protezione internazionale. Nel testo anche il punto che riguarda la strumentalizzazione di migranti, da parte di Paesi terzi, per l’organizzazione di flussi migratori atti a destabilizzare l’Ue.
Nuove regole, poi, che riguardano anche l’identificazione degli stessi. Per quanto riguarda i bambini, invece, saranno “Prese in considerazione” le esigenze singole specifiche e ogni Stato UE sarà dotato di un sistema di monitoraggio indipendente atto a garantire il rispetto dei diritti fondamentali.
Le procedure di asilo saranno invece comuni in tutta l’Ue, e saranno valide per concedere o revocare la protezione internazionale, sostituendo così quelle nazionali.
Lo screening per la raccolta di informazioni
Per quanto riguarda l’accertamento dell’identità dei migranti, sarà effettuato uno screening per la raccolta di informazioni su nazionalità ed età, per la raccolta di impronte digitali e immagini del volto. Ogni Stato membro avrà un monitoraggio indipendente ma sempre idoneo a garantire il rispetto dei diritti fondamentali. Nelle prossime settimane proseguiranno i lavori tecnici per definire tutti i dettagli del nuovo patto.
Inoltre, il nuovo regolamento sullo screening prevede che le persone che non soddisfano le condizioni per entrare nell’Ue saranno sottoposte ad ulteriore procedura di screening pre-ingresso, che comprende, oltre che l’identificazione, la raccolta di informazioni biometriche e controlli di sicurezza e sanitari.